In questo articolo parleremo di come poter comunicare online il proprio business e quali accortezze prendere per farlo al meglio
Il mondo dell’arte deve fare comunicazione, ma spesso non sa come farlo. Che tu sia una galleria, un curatore, un casa d’aste o hai semplicemente un business legato all’arte, hai bisogno di costruire la tua brand identity sul web. Perché? Per farti trovare dai tuoi clienti.
In questo articolo ti spiegheremo cosa vuol dire comunicare l’Arte per il tuo Business.
Capirai perché la comunicazione nel mondo dell’Arte in Italia è ancora tutta da scoprire e quali sono gli strumenti per farlo.
Alla fine di questo articolo ti diremo quali sono i due motivi per cui noi che ci occupiamo di arte abbiamo bisogno di stare sul web in modo attivo e qual è il vantaggio di farlo adesso.
Spesso si parla di comunicazione per l’arte solo se si tratta di Musei.
Come se solo un pubblico di visitatori avesse bisogno che l’arte venga comunicata.
Invece, quando si parla di una Galleria o di un casa d’aste, ma anche di un curatore o di un artista, nessuno pensa che quel business, che va avanti grazie alla produzione, alla promozione e/o alla diffusione di arte, debba essere comunicato per il suo pubblico.
Pensaci un attimo.
Hai mai visto una Galleria d’Arte Contemporanea comunicare online come un Museo?
Comunicare veramente, non copiare e incollare il comunicato stampa della sua mostra a tappeto su tutti i suoi canali social.
Hai mai visto un curatore freelance comunicare il suo lavoro sui social o su un blog per avvicinare nuovi clienti?
E ancora, non pensi che siano pochi gli artisti che comunicano bene la propria arte?
Sia chiaro, non ti stiamo parlando di sventolare prezzi qui e là come fossimo al mercato.
Non ti stiamo nemmeno dicendo che devi diventare un cartellone pubblicitario costante in cui tartassi i tuoi clienti, sia potenziali che non, con la tua ultima mostra.
Ti stiamo parlando di approcciare il tuo lavoro con la professionalità che merita: oggi chi lavora con l’arte e investe la sua formazione in arte fa una cosa che, agli occhi di molti, può sembrare una pazzia.
Affitti da pagare, trasporti di opere, fiere che ti succhiano le risorse fino al midollo. E questo solo se stiamo parlando di una Galleria.
Ma come le Gallerie ci sono moltissime altre realtà che lavorano nel nostro mondo.
Insomma, parliamoci chiaro: proprio a causa di un problema di comunicazione online, molte cose non sappiamo proprio che esistono.
E quindi, la prima domanda sorge spontanea.
In consulenza ci capita spesso di avere clienti che chiedono subito come si fa a farsi trovare su Instagram e avere tanti followers.
Pensano che verta tutto intorno ai social media, e non hanno tutti i torti: oggi siamo abituati alle vanity metrics e spesso pensiamo che il valore percepito online del nostro business sia direttamente proporzionale al numero dei nostri followers.
Ovviamente non è così.
Anzi metto subito in chiaro una cosa: la comunicazione dell’Arte per il tuo business non parte da Instagram.
Capire cosa comunicare e in che modo farlo, questo è il primo passo da compiere: una volta che ti sei prefisso un obiettivo, hai attuato una strategia e pianificato le tue azioni, puoi andare ovunque.
In quanto professionista, il tuo primo passo deve essere quello di farti domande precise e dirette sul tuo business: chi sono i miei clienti?
Come posso cercarne di nuovi?
L’immagine che abbiamo online rispecchia quello che sono veramente?
Dove ci vediamo da qui a 5 anni?
Una volta che hai risposto a queste domande – e altre ancora -, devi riuscire a capire in che modo comunicarle online.
Puoi utilizzare diversi canali ovviamente: il tuo sito web, le piattaforme di marketplace per le tue opere d’arte, i tuoi canali social (fra poco vedremo quali).
Dovrai capire come attirare nuove persone attraverso tecniche di comunicazione utilizzate già nel Digital Marketing: hai mai sentito parlare di Copywriting?
Non vogliamo certo stare qui a farti una lezione di marketing.
Ti basta sapere che il copywriting è la tecnica comunicativa più forte del mondo: nasce negli anni Sessanta negli Stati Uniti, quando si iniziava a vedere del potenziale nell’utilizzo delle pubblicità per la società di massa.
Da quel momento storico parte tutto: migliaia di copywriter pagati fior di quattrini per scrivere ads sui quotidiani nazionali e portare la gente al supermercato e nei primi centri commerciali per farla comprare.
Oggi il copywriting ha assunto una sfumatura diversa: si parla di psicologia, padronanza linguistica, conoscenza del target al quale ti riferisci, studio del settore di appartenenza.
Proprio come negli anni Sessanta, ma viene principalmente applicato al mondo del digitale.
In quanto professionista, sono sicura che conoscerai i tuoi clienti, le loro paure e i loro punti di forza, cosa vogliono, cosa non vogliono e via dicendo.
Il problema è che la tua mente le da per scontate, e quindi fai fatica a scriverle nero su bianco su un foglio: queste cose le ho viste e riviste durante le mie consulenze.
Persone preparate, competenti, che tuttavia non riescono a far capire agli altri di cosa si occupano: lo comunicano, ma tralasciano almeno il 70% delle informazioni utili che servirebbero a posizionarli, se non come leader, almeno sul mercato di appartenenza con la professionalità che meritano.
La risposta è semplice: dipende.
Ci sono grandi possibilità che tu abbia bisogno di un sito web.
Se già ce l’hai, ci sono grandi possibilità che il tuo sito web abbia bisogno di una rivisitazione dei suoi contenuti in chiave copy.
Molto spesso infatti mi capita di leggere testi infiniti, comunicati stampa incollati nelle pagine web e semplicemente disposti come se fossero su un catalogo online.
Non si utilizza la SEO, non ci si sforza di adattare il linguaggio alla piattaforma sulla quale si trova. In altre parole non si pensa al consumatore del contenuto.
O meglio, non si pensa a Google e a come ci si possa far trovare dai tuoi potenziali clienti.
Il sito web è un passo importante per qualsiasi business: mi sono ritrovata a riscrivere i contenuti di tutti i siti web dei miei clienti.
Indipendentemente dal numero di persone che lo visiteranno, bisogna pensare a quello che tu vuoi che le persone leggano una volta approdate lì.
Si parlerà di te, si parlerà del tuo lavoro, delle tue competenze: è come se entrassero nel tuo business.
Non penso che sia tua volontà trattarle come dei normali visitatori ad una mostra di un sabato mattina qualsiasi.
Sì va bene, ma Instagram?
Eccola la domanda delle domande.
Come faccio a diventare famoso su Instagram?
La domanda però è sbagliata.
Riformuliamola.
Come faccio a comunicare il mio business su Instagram?
La vista è una componente essenziale del nostro lavoro, e su questo Instagram ci aiuta molto. È un social dove l’occhio vuole la sua parte, e noi che con l’arte siamo abituati a notare anche i dettagli più strani, siamo già allenati.
Ciò non toglie che il tuo target probabilmente si trova più su Facebook, e in quel caso dovrai adattare i contenuti ad entrambe le piattaforme (spoiler: non è così difficile come sembra).
Questo è uno dei motivi per cui noi che ci occupiamo di arte dobbiamo stare sul web in modo attivo: perché le immagini parlano per noi, e aiutarle con dei testi scritti appositamente per loro ci fa risparmiare tempo e comunicare bene.
Oltre al fatto che, ovviamente, i clienti che sentiranno parlare di te, molto probabilmente prima di contattarti ti cercheranno online.
Facciamo un esercizio insieme: quand’è l’ultima volta che hai visto una casa d’aste comunicare il suo lavoro andando al di là della semplice didascalia di un’opera?
Quanti artisti possiamo annoverare oggi fra le eccellenze della comunicazione online? Abbiamo sicuramente tutti dei nomi in mente, ma sono ancora troppo pochi.
E il fatto che siano in pochi, non è che un vantaggio per te che hai bisogno di iniziare subito.
Vuol dire che avrai meno concorrenza una volta che ti affaccerai nel mondo della comunicazione da attore e non da spettatore.
Nel momento in cui dominerai il tuo settore, per quanto di nicchia, le persone si ricorderanno di te.
Non pensavo che lo avrei detto così presto, ma siamo giunti alla fine di questo articolo.
Ti abbiamo cosa significa per me comunicare l’arte online e in che modo penso che possa essere utile per dare valore a tutti coloro che lavorano grazie all’arte, ma che non hanno la visibilità che meritano.
Adesso tocca a te: sono perfettamente consapevole che metterti in gioco e dare al tuo business quello di cui ha bisogno non è così semplice come sembra.
È come stare dentro una gabbia: essere intrappolati dentro dei limiti che caratterizzano il nostro fare quotidiano (la mancanza di tempo, la mancanza di soldi, la mancanza di risorse) ma essere perfettamente consapevoli di quello che c’è fuori.
Vederlo e non riuscire ad arrivarci con la mano.
Adesso però voglio che ti fermi un attimo, fai un bel respiro e pensi: continuare a posticipare la tua comunicazione online non equivale a regalare soldi ai tuoi competitor?
In questo momento sei dentro un paradosso molto comune, che ho già visto in alcuni dei miei clienti: non spendere soldi oggi in realtà te ne fa perdere molti di più domani, perché nessuno ti contatterà grazie ai tuoi contenuti online.
Il fatto è che spendere è la parola sbagliata: investire è la parola di chi decide di mettersi in gioco.
Investire dei soldi oggi ti permetterà di entrare nel circuito di coloro che online sanno farsi trovare e una volta che si fanno trovare sanno comunicare bene quello che fanno.
Dipende tutto da te.
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